Mancano ormai poche ore all’esordio della Russia ai Mondiali di Brasile 2014: la nazionale guidata dal CT italiano Fabio Capello, se la vedrà nella prima gara del Girone H contro la Corea del Sud a mezzanotte, mentre alle 18 si giocherà l’altra gara dello stesso gruppo, e che vedrà di fronte Belgio e Algeria. Un girone abbordabile per la Russia, che proprio con i belgi è candidata al passaggio del turno. Proprio per questo, però, il commissario tecnico non vuole lasciare nulla al caso e non tollererà distrazioni. Lo ha confermato lo stesso Fabio Capello, nel corso della conferenza stampa tenuta ieri sera a Cuiabà, capitale dello Stato brasiliano del Mato Grosso.
“I giocatori non potranno utilizzare i social network qui in Brasile. Dovranno non farlo per un mese – spiega l’ex tecnico di Milan, Roma e Juventus – , poi quando tornano a casa potranno lasciarsi andare. I tweet possono creare fastidi se non scritti in maniera intelligente”.
Capello dichiara dunque guerra a Facebook e Twitter, i social network che tanto piacciono alla maggior parte degli atleti, ma che spesso ingenerano polemiche e incidenti diplomatici. Basti pensare all’uso massiccio che ne fanno giocatori del calibro di Mauro Icardi, al centro nei mesi scorsi di una vera e propria querelle con l’ex marito di Wanda Nara, attuale moglie del bomber nerazzurro. Addirittura, il tribunale argentino su richiesta di Maxi Lopez sarebbe arrivato a vietare ad Icardi la pubblicazione delle foto dei figli della Nara, pena una forte multa.
L’ex allenatore di Milan e Juve, da collaudatissimo sergente di ferro, non vuole che i propri giocatori si distraggano, né tantomeno che mettano in cattiva luce il gruppo e il suo lavoro con qualche tweet al veleno. Il ct della Russia, d’altronde, è uno che in ritiro non lascia niente al caso. L’ex nazionale inglese Bullard, ha raccontato qualche settimana l’attenzione maniacale di Capello alla dieta dei propri calciatori ai tempi in cui guidava la selezione dei Tre Leoni:
“In ritiro morivamo di fame. – ha detto l’ex calciatore – Ci impediva di mangiare se avevamo fame, potevamo farlo solo quando era lui ad ordinarlo”.
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